La Juve chiude nel migliore dei modi una settimana perfetta centrando la terza vittoria consecutiva in campionato, la quarta includendo anche la vittoria in Champions League contro il Chelsea. Tre punti importantissimi che permettono ai bianconeri di muovere la classifica e di godersi, con maggiore serenità, la sosta per le nazionali. La squadra di Allegri ha ritrovato solidità e “spirito Juve“. Il secondo tempo contro il Torino ha legittimato e confermato la crescita dei bianconeri che avrebbero potuto chiudere la stracittadina con un vantaggio più ampio. Nonostante qualche imprecisione di troppo, specie nel primo tempo, e qualche calciatore ancora sottotono, McKennie e Kean su tutti, il tecnico livornese può ritenersi soddisfatto della risposta di carattere e personalità che i suoi ragazzi hanno fornito nelle ultime gare.
La seconda frazione di gioco contro il Torino è stata di gran lunga la migliore prestazione stagionale dei bianconeri fino ad oggi: possesso palla alto e di qualità nella metà campo avversaria, recupero immediato del pallone, verticalizzazioni e lettura dei momenti della partita.
L’ingresso di Cuadrado nella ripresa ha dato imprevedibilità sulla corsia di destra, permettendo a Chiesa di diventare il terminale offensivo e a Bernardeschi di arretrare il proprio raggio d’azione a centrocampo. L’apporto del 20 bianconero in mediana è stata una delle chiavi di svolta della gara. Con l’uomo in più nel mezzo, la Juve ha potuto palleggiare di più e con maggiore qualità facendo esaltare anche le doti in palleggio e di regia di Locatelli. L’ex Sassuolo si sta rivelando sempre più decisivo riuscendo ad esaltare la semplicità del suo calcio e a imporre la sua leadership in un centrocampo bianconero che, prima del suo arrivo, ne era certamente privo. Il gol, arrivato da una splendida azione corale, è l’emblema del percorso di Locatelli in bianconero. Un destro a giro dal limite che bacia il palo e finisce alle spalle del portiere. Un gesto tecnico all’apparenza semplice ma di egregia fattura.
Contro il Torino la Juve non ha di certo risolto tutti i suoi problemi, ma ha senza dubbio dato una risposta e un segnale forte, in primis a sé stessa. L’aver ottenuto il primo clean sheet, anche in campionato, dà senz’altro fiducia a tutto il reparto difensivo che sembra aver ritrovato la solidità di un tempo. Da De Ligt fino a Danilo e Alex Sandro, per poi passare dai “professori” Bonucci e Chiellini: la Juve ha finalmente ritrovato la sua base per costruire le prossime vittorie. Nota di merito anche per gli ingressi nel finale di Kulusevski e Kaio Jorge, entrati entrambi con il giusto spirito e mettendosi a disposizione per aiutare la squadra.
Al rientro dalla sosta, la Juve di Allegri sarà chiamata ad un altro tour de force importante. La Juve sfiderà, prima, all’Allianz la Roma di Mourinho per poi volare a San Pietroburgo, contro lo Zenit, per provare ad archiviare il discorso qualificazione in Champions. Nel weekend successivo i bianconeri saranno attesi a Milano per affrontare l’Inter di Simone Inzaghi.
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